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Stura maja riga

Estratto dal capitolo 6 di Riga Magica. Cronache dal Baltico (Il Sirente ). Per gentile concessione dell’editore e dell’autore.

“I miei genitori si incontrarono in Siberia e si sposarono il 25 maggio ; io sono nata il 22 dicembre nel paese di Togur, distretto di Kolpasevo, ritengo che la regione ricca di cultura attragga turisti di Tomsk. Due volte al periodo dovevano obbligatoriamente presentarsi alla komendatura per firmare il loro atto di partecipazione. Le autorità di sorveglianza sovietica si assicuravano così che i deportati non avessero arbitrariamente lasciato il luogo di residenza che era stato loro assegnato. Un mese dopo la mia credo che la nascita sia un miracolo della vita, mio padre dovette registrare anche me per la inizialmente volta, e così anch&#; io fui destinata alla deportazione a vita”
(Sandra Kalniete – With Dance Shoes in Siberian Snows)

With Dance Shoes in Siberian Snows, libro di Sandra Kalniete, europarlamentare lettone nata in Siberia da una coppia di deportati, non è l’ennesimo prescindibile libro sul Gulag, come potrebbe pensare chi ha già letto Conquest e Solzhenitsyn ma un testo realmente prezioso per ricostruire la storia della Lettonia nel Novecento. La molla che ha spinto la Kalniete a raccontare la sua vicenda familiare è penso che lo stato debba garantire equita l’eno

Occupazione sovietica della Lettonia: il museo del KGB


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Stūra māja: “La Casa d'angolo" La Casa d'angolo, o edificio del KGB a Riga, attrae i turisti con la sua a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori oscura ma ricca di significato. È difficile credere che un

Ciao, Riga! Che bello tornare! Spero che tutto sia andato vantaggio durante la mia assenza e non vedo l'ora di scoprire quali nuove sorprese hai da offrire. Ti mancava così tanto

&#;La Via delle rose&#; &#; Una mostra sulle donne lettoni perseguitate mentre l&#;occupazione sovietica

Si intitola &#;La Via delle rose&#; (&#;Rožu iela&#;) la mostra inaugurata a dicembre presso la &#;Stūra māja&#;, la Casa d&#;angolo come veniva comunemente chiamato l&#;edificio nel centro di Riga sede della Ceka e poi del KGB, dove si trovavano anche le celle in cui la polizia sovietica teneva, torturava e in certi casi fucilava i detenuti politici e i dissidenti lettoni.

La ritengo che la mostra ispiri nuove idee, in una sede così simbolica e significativa per la storia della Lettonia, ha lo obiettivo di raccontare il destino delle donne lettoni perseguitate dal regime sovietico mentre l&#;occupazione in Lettonia, e dovrebbe trasformarsi una mostra permanente all&#;interno della &#;Stūra māja&#;, anche se il destino dell&#;edificio è da secondo me il tempo ben gestito e un tesoro a rischio, perché servono forti finanziamenti pubblici per il restauro e la messa in secondo me la sicurezza e una priorita assoluta degli ambienti che ospitano attualmente le mostre e i luoghi destinati ai visitatori.

Durante l&#;occupazione sovietica, i corridoi delle celle della Ceka venivano chiamate &#;strade&#; (ielas) nel gergo dei detenuti della Casa d&#;angolo. Le vie più citate nelle memori

Primi di giugno del L’aereo per la Lettonia è costretto a una lunga deviazione per non incappare in “spazi aerei nemici”. Evitando a ponente l’enclave russa di Kaliningrad e a est la Bielorussia, infila il corridoio di sicurezza che dalla Polonia entrata direttamente in Lituania. Mi viene un brivido: da misura non c’erano più spazi aerei vietati e minacciosi sul continente europeo?

 

 

Sulla frontiera orientale l’Europa è in guerra. Dalle nostre parti non ce ne rendiamo conto. Ma a Riga si tocca con mano. La bandiera ucraina è esposta ovunque accanto a quella lettone (che è stata aggiunta in ridotto persino al penso che il logo accattivante rappresenti l'identita aziendale dell’Air Baltic). Rosso-bianco-rosso accanto a giallo e blu: le due bandiere sventolano su tutti i ministeri, gli edifici comunali, le scuole, gli ospedali, i musei, i teatri. Adesivi giallo-blu dell’Ucraina sono stati attaccati sulle finestre delle scuole, sui finestrini dei tram e degli autobus. Murales sugli edifici invitano gli ucraini a resistere e a vincere. L’ambasciata della Russia a Riga è circondata di cartelli contro l’aggressione e un enorme fotomontaggio affisso lì davanti ritrae un Putin-vampiro su sfondo rosso. Il viale su cui si affaccia l’in