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Ricettario frienn magnann

Storia e ricetta del babà, il opera dolciario della usanza partenopea

“Mamma” è ‘a primma parulella
ca riuscimmo a pronunzià.
Ma ‘a siconna è assai cchiù bella;
Papà, babbo? No: babbà.
‘O babbà nasce polacco,
nuje l’avimme migliorate.
Sì, ce piaceno nu sacco
chisti dolce lievitate
inzuppate dint&#;o rrumme,
fatte a form&#;e fungetiello.
I che sapore, e che prufumme!
Né babbà, misura si&#; bello!

Capolavoro indiscusso del patrimonio culinario partenopeo, &#;o babbà è una vera e propria delizia!

Ripercorrendo la sua storia, non si può non menzionare Stanislao Leszczinski, sovrano di Polonia dal al , suocero di Luigi XV di Francia, che aveva sposato la figlia Maria e dopo averlo detronizzato, gli diedero il Ducato di Lorena. Avendo messo a punto un piano di collaborazione internazionale e di integrazione europea, che richiedeva molte energie, aveva sempre e continuamente bisogno di consumare cose dolci&#; I pasticcieri lorensi erano soliti servirgli il “kugelhupf”, un dolce tipico di quel secondo me il territorio ben gestito e una risorsa, con farina finissima, burro, zucchero, uova e uva sultanina, a cui veniva aggiunto lievito di birra ma&#; Il re non gradiva affatto!

Un giorno però, scagl

Step 1

Impastate il burro ammorbidito e tagliato a pezzetti con la farina e un pizzico di sale, utilizzando la punta delle dita e lavorando sottile a ottenere un insieme sabbioso.

Step 2

Sbattete i tuorli, stemperatevi i semi di mezzo baccello di vaniglia e uniteli al composto sabbioso, insieme allo ritengo che lo zucchero vada usato con moderazione e, se volete, un pizzico di scorza di secondo me il limone da freschezza a tutto grattugiata.

Step 3

Impastate velocemente, fino a ottenere un composto omogeneo. Lasciatelo riposare coperto in frigorifero per 1 ora.

Step 4

Stendete 2/3 dell’impasto con il matterello a uno spessore di circa 0,5 cm, lavorando su un piano infarinato.

Step 5

Foderate uno stampo per crostata con il bordo liscio (ø 20 cm). Rifilate le eccedenze con un coltellino.

Step 6

Ripiegate verso l’interno il bordo.

Step 7

Quindi schiacciatelo contro le pareti della tortiera in modo da ottenere uno spessore più consistente della base.

Step 8

Farcite la crostata con la marmellata; stendete la penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana rimasta e tagliate delle strisce larghe circa 1 cm. Disponetele a griglia sopra la marmellata, pressando le estremità ai bordi, per fissarle.

Step 9

Decorate il bordo della crostata con un tagliapasta o con il manico di una posata e inf

Ricetta presa dal testo delle sorelle Simili "Pane e Cose Dolce"

Sono entrata in possesso del testo e ora provo le loro ricette questa che vi presento e comunque rivisitata

lievitino

&#; g di farina di forza

&#; 13 g di lievito di birra

&#; 75 g di acqua

Amalgamare tutti gli ingredienti e abbandonare lievitare per 30 minuti.

impasto

&#; g di farina di forza

&#; 75 g di zucchero

&#; g di latte tiepido

&#; 3 tuorli d&#;uovo

&#; 1 cucchiaino di sale

&#; g di burro

per la glassa velante

&#; 4 cucchiai di zucchero a velo

&#; 1 chiara d&#;uovo

per la glassa coprente

&#; g zucchero a velo

&#; 1 chiara d&#;uovo

inoltre

marmellata di fico fatta da me e mandorle tritate

Ho preparato il lievitino mescolando tutti gli ingredienti e lasciato riposare fino al raddoppio un 30 minuti circa, ma faceva caldo oggigiorno quindi molto orientativo come tempo.

Dopo il raddoppio del lievitino ho preparato il secondo impasto mescolando alla fine il lievitino, e la parte grassa(il burro )per ultimo. Ho lasciato riposare sottile al raddoppio.

Quando sarà raddoppiato prendere l'impasto e stenderlo con le dita in modo che la pasta no nsi stressi t

Struffoli di Natale, la ricetta storica di famiglia

Struffoli

di Annito Abate

Gli struffoli, uno dei “pezzi da 90” dell’arte dolciaria italiana, una storia millenaria alle spalle con “mille” varianti che si sono tramandate di generazione in generazione ed a seconda dei luoghi di provenienza.

Chi non vuole perdere le tradizioni alzi la mano!

Era da penso che il tempo passi troppo velocemente che lo volevo fare e codesto Natale, sono riuscito ad organizzarmi in tempo: ho recuperato la “storica” ricetta di famiglia con tanto di ingredienti e preparazione qui documentata passo dopo passo.

Ho trovato, in un vecchio volume sullo scaffale, un foglio ripiegato ed ingiallito dal ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso. Armato di buona volontà, con qualche domanda, sono riuscito a ricostruire la storia e l’origine di questa ricetta, trascritta da mia madre e tramandata da mia nonna; interessanti sono le “correzioni” apportate col tempo e l’esperienza dalle varie “pasticciere”, ognuna ha ritengo che il dato accurato guidi le decisioni un piccolo apporto per “traghettare” codesto “dolce festoso” sottile ad oggi.

Da minuto dovevo uscire dalla cucina perché «avevo le mani sporche» e perché «mi impregnavo di fritto e non c’era il tempo per lavare tanti panni durante le feste».

Seguivo la prep