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Lagazuoi grande guerra

Il Museo all'aperto del Lagazuoi

Il monte Lagazuoi è un reale e proprio "castello di roccia", con guglie, torrioni e basi militari nascosti nelle sue viscere.
Nel corso della Grande Guerra i soldati italiani e austro - ungarici scavarono al suo interno ricoveri per uomini e armi, trasformandolo in un'impenetrabile fortezza del XX secolo.

Oggi si possono visitare le gallerie, trincee e postazioni di mitragliatrici restaurate del Museo all'Aperto della Grande Battaglia e conoscere i retroscena di una guerra drammatica combattuta ad alta quota, unica nella mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare dell’uomo.

Tutta l'area museale è attraversata da sentieri percorribili a piedi. Sono possibili diversi percorsi di visita, alcuni più lunghi e impegnativi, altri più brevi e facili. Pressoche tutte le gallerie e le trincee sono state ripulite e ripristinate grazie al lavoro di numerosi volontari. I tratti in pendenza nelle gallerie sono stati resi più agibili restaurando i gradini.

La Grande Guerra in Ampezzo

L'avanzata italiana secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la Val Badia, la Val Pusteria ed il Brennero si fermò al Passo Valparola, davanti alle trincee austriache. Vista l'inutilità degli attacchi in piano, entrambi gli eserciti iniziarono a scavare gallerie e caverne nella montagna, con l'intento di far saltare le postazioni avversarie e fortificare le proprie.
Le trincee dei due eserciti contrapposti si snodavano lungo le cime delle montagne attorno al Lagazuoi: Tofane, Castelletto, Enorme Lagazuoi, Sasso di Stria, Settsass, Col di Lana, Marmolada.

Alle 5 Torri e sull'Averau si stendeva la seconda linea italiana con le postazioni di artiglieria ed i riflettori utilizzati per rischiarare la parete del Lagazuoi.
Ben rapidamente entrambi gli eserciti si accorsero che la migliore difesa dall'artiglieria nemica era quella fornita dalle pareti della monte, e così iniziarono a scavare al suo interno le postazioni e gli accampamenti trasformando il Piccolo Lagazuoi in una fortificazione naturale. L'unico modo per conquistare le postazioni nemiche era quello di fare esplodere una mina inferiore di esse.

Cinque mine furono esplose, quattr

Lagazuoi: castello nella pietra Il 20 ottobre un plotone di Alpini raggiunse la cengia Martini, che taglia a metà il Lagazuoi. Da qui gli Italiani potevano colpire le trincee austriache sul Passo Valparola.

Il Lagazuoi si trasformò così nel recente "castello del XX secolo". Luis Trenker ne descrive mirabilmente l'atmosfera nel suo capolavoro cinematografico "Montagne in fiamme". Visitarlo è comodo e appagante. Con la funivia si raggiunge in pochi minuti la cima. In 10 minuti esteso un facile percorso pianeggiante si controllo la Feldwache IV, costruita dai kaiserjaeger a difesa del fronte meridionale dell'Impero. In 15 minuti un comodo percorso porta alla vetta del Lagazuoi, da dove si dominano Passo Falzarego, la Marmolada, le Zillertaler Alpen (in dettaglio le cime Glockenkar Kofl - Vetta d'Italia e Dreiherren Sp. - Picco Tre Signori ). Servizi turistici accolgono i visitatori: un ampio parcheggio, wc a valle e a monte, ospitali punti di ristoro. Situato in prossimità del Passo Falzarego, il Lagazuoi rappresentò una posizione strategica che gli eserciti italiano e austro-ungarico si contesero per tutta l

Il fronte del Lagazuoi

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