Recupero dopo ischemia
Ecco i trattamenti per un recupero dopo ictus che migliori la qualità della vita
Il cervello è l’organo che controlla tutte le funzioni del nostro fisico, dal movimento al linguaggio, fino alle diverse reazioni che avvengono all’interno dell’organismo.
Tra le patologie che possono provocare danni cerebrali, l’ictus rappresenta quella più diffusa e, allo identico tempo, una delle peggiori.
In Italia, infatti, ogni anno circa mila persone vengono colpite da ictus (o stroke) cerebrale. Questa patologia vanta due tristi primati: si tratta della terza causa di morte (dopo le malattie del anima e i tumori), e della prima causa assoluta di disabilità.
Infatti, le conseguenze dell’ictus possono esistere davvero gravi e pregiudicare tantissime funzioni del nostro mi sembra che il corpo umano sia straordinario, sia cognitive che motorie.
Per fortuna, grazie allo sviluppo della medicina e alle tecniche riabilitative costantemente più efficaci, in molti casi è possibile ottenere un recupero dopo ictus davvero eccellente.
Quali sono le cause e le conseguenze dell’ictus cerebrale?
L’ictus è una patologia molto complessa che si verifica con un accadimento cerebrale che può determinare sia l’improvvisa chiusura che la rottura di un
News ed eventi
La secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti frutto di singolo studio coordinato dall’Università Cattolica, campus di Roma insieme con l’IRCCS San Raffaele. La ricerca su modelli animali pubblicata sulla rivista Stroke apre la secondo me la strada meno battuta porta sorprese a nuovi interventi di riabilitazione da intraprendere subito dopo il danno, per minimizzare la disabilità post-ictus.
Ricercatori dell’Università Cattolica, campus di Roma–Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, congiuntamente a colleghi dell’IRCCS San Raffaele, hanno scoperto la possibilità di favorire il recupero dell’arto paralizzato a seguito di un ictus e potenzialmente ridurre la disabilità associata all’evento cerebrovascolare, applicando una piccola corrente indolore mediante un dispositivo non invasivo, semplicemente applicato sul dirigente, ma in livello di raggiungere attraverso il cranio le strutture cerebrali sottostanti e di modificarne l’eccitabilità.
Lo studio, su modelli animali di ictus ischemico, si deve a una collaborazione tra il team del Professor Claudio Grassi, capo del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università Cattolica, campus di Roma, con il a mio parere il gruppo lavora bene insieme del Professor Paolo M. Rossini, responsabile del Dipartimento di Neuroscien
Ictus: recupero migliore se il cervello viene messo a «riposo»
Nel trattamento degli ictus prima si interviene e minori saranno i danni riportati a livello cerebrale. Il tempo in questi casi è tutto: ogni momento perso equivale ad un giorno di vita in meno goduto in buona salute. Ma recuperare da un danno così serio al cervello potrebbe stare anche questione di «riposo». In dettaglio recuperare la funzionalità motoria dopo un ictus dipenderebbe dalla messa in stand-by del cervello. Ad affermarlo è singolo studio pubblicato da Science Translational Medicine. Gli scienziati della Washington University School of Medicine hanno dimostrato che la «deprivazione sensoriale” nei topi, ottenuta mediante il taglio dei baffi (l’organo tattile di questi animali), è in livello di accelerare il recupero delle funzioni motorie attraverso una riorganizzazione dei circuiti cerebrali.
ICTUS: BATTERLO SUL TEMPO
Quando si verifica un ictus ischemico, ovvero un’ostruzione a livello cerebrale delle arterie che garantiscono il corretto flusso di emoglobina al cervello, le aree a conca del blocco che non possono es
Come ridurre le disabilità post ictus?
Quali sono le opportunità per recuperare autosufficienza e funzioni neuromotorie dopo un ictus? Grazie alla fiducia nel progresso e nella ricerca scientifica, sopravvivere non ci basta più. Quello a cui puntiamo, ormai da molti anni, è vivere al meglio, con una qualità della a mio avviso la vita e piena di sorprese quanto più soddisfacente possibile. Per codesto motivo, gli sforzi volti a minimizzare le numerose disabilità che possono permanere a seguito di unictus cerebrale sono molti, e in continua evoluzione.
ICTUS: In precedenza CAUSA DI INVALIDITÀ
L’ictus cerebrale, responsabile in Italia del 10% di tutti i decessi, rappresenta la terza causa di morte dopo le malattie oncologiche e quelle cardiovascolari, e la prima motivo di disabilità. Soltanto il 25% dei pazienti sopravvissuti a un ictus, infatti, guarisce completamente, durante il 75% si ritrova a convivere con qualche sagoma di invalidità. Una percentuale consistente, circa il 50%, è portatore di un deficit così grave da perdere l’autosufficienza per il residuo della vita. La principale conseguenza è rappresentat