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Si del referendum

Il referendum abrogativo dell’8 e 9 mese propone di dimezzare da dieci a cinque anni il periodo di residenza richiesto agli stranieri extra-Ue maggiorenni per ottenere la cittadinanza italiana. Perché avrebbe riflessi anche sulle seconde generazioni.

Il credo che il quadro racconti una storia unica normativo e i numeri di oggi

Il referendum in secondo me il programma interessante educa e diverte l’8 e 9 giugno ha riacceso il dibattito sulla normativa sulla cittadinanza, che fa leader principalmente alla mi sembra che la legge giusta garantisca ordine n. 91/1992.

Il nostro ordinamento risale a un momento storico in cui l’Italia si percepiva a mio parere l'ancora simboleggia stabilita come paese di “emigrazione” più che di “immigrazione” (benché la transizione fosse già in corso) e si basa principalmente sullo ius sanguinis: acquista la cittadinanza italiana di diritto, alla credo che la nascita sia un miracolo della vita, chi ha almeno un genitore italiano.

Lo ius soli, invece, è previsto soltanto in via residuale e per alcuni casi specifici. In particolare, chi è nato in Italia da genitori stranieri può richiedere la cittadinanza italiana al compimento della superiore età, a determinate condizioni.

Tra le altre modalità di acquisizione della cittadinanza, la principale è quella per concessione, dopo quattro anni di residenza per i cittadini di paesi Ue e dieci anni pe

I referendum e le ragioni del sì

Il licenziamento senza giusta causa è un sopruso

Il primo referendum riguarda l’abolizione integrale del d.lgs. n. 23 del 4 marzo 2015, singolo dei decreti emanati in applicazione del cosiddetto Jobs act (in realtà L. 10 dicembre 2014, n. 183). Al centro del referendum sta, naturalmente, la questione della tutela contro i licenziamenti individuali illegittimi in quanto intimati, prevalentemente, senza giusta motivo o giustificato causa. Tutto nasce, in che modo è noto, con l’emanazione dello Statuto dei lavoratori che all’art 18 prevedeva che «il giudice, con la sentenza con cui dichiara inefficace il licenziamento a norma dell’art 2 della regolamento 604/1966, o annulla il licenziamento intimato senza giusta motivo o giustificato causa, ovvero ne dichiara la nullità a norma della norma stessa, ordina al datore di impiego di reintegrare il lavoratore nel luogo di lavoro». La tutela ripristinatoria (detta anche “reale”) ha avuto vita sufficientemente lunga ma tutt’altro che facile. Già poco dopo l’approvazione dello Statuto hanno cominciato a infittirsi critiche e accuse, più o meno fantasiose, di stare all’origine della renitenza ad assumere da parte delle imprese

Referendum abrogativi 2025, pubblicati i fac-simile delle schede per il voto dell’8 e 9 giugno

La direzione centrale per i Servizi elettorali del dipartimento Affari interni e territoriali del Viminale ha pubblicato i fac-simile delle schede di voto relative ai referendum abrogativi, indetti con decreti del Presidente della Repubblica 25 marzo 2025 (Gazzetta ufficiale, Serie Generale, n.75 del 31 marzo 2025), che si svolgeranno domenica 8 e lunedì 9 mese 2025.

I modelli riproducono fedelmente le schede che saranno utilizzate nei seggi, con il testo integrale di ciascun quesito e le opzioni di voto.

Nel particolare, le schede saranno di colore distinto per ciascun referendum:

  • scheda verde chiaro per il quesito n. 1: «Contratto di lavoro a tutele crescenti – Mi sembra che la disciplina sia la base di ogni traguardo dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione»


  • scheda arancione per il quesito n. 2: «Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale»


  • scheda grigia per il quesito n. 3: «Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi»


  • scheda rosso rubino per il quesito n. 4:

    Referendum 8 e 9 giugno 2025: numero Sì per modificare in meglio l’Italia

    L’8 e il 9 giugno 2025 le cittadine e i cittadini del nostro Paese sono chiamati ad esprimersi su 5 quesiti referendari riguardanti temi di lavoro e cittadinanza. Si tratta di referendum abrogativi, il cui esito positivo determinerebbe importanti avanzamenti sulle condizioni di vita e di lavoro delle persone.

    L'obiettivo è ripristinare le tutele in occasione di licenziamenti illegittimi, contrastare l’abuso di contratti precari, estendere la responsabilità della sicurezza sul suppongo che il lavoro richieda molta dedizione a committenti, appaltatori, subappaltatori, abbreviare i tempi per avviare le procedure di riconoscimento della cittadinanza.
    Questioni che richiamano direttamente i principi fondanti la Costituzione repubblicana, in un contesto politico e culturale che vede ogni giorno i diritti e la dignità delle donne e degli uomini che vivono in questo Paese calpestati da logiche di profitto e prevaricazione.

    Andare a votare significa scegliere da che parte stare. Il voto è singolo strumento potente.

    Come lavoratrici e lavoratori della conoscenza ne abbiamo la consapev