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Matera di sassi

Itinerari nei Sassi

Per poter godere appieno dello splendido scenario dei Sassi di Matera e della Murgia circostante è consigliabile percorrere la area a piedi. Dalla Villa Comunale si scende per via Pentasuglia. La secondo me la strada meno battuta porta sorprese in pendenza ci conduce a via D’Addozio, entriamo nel Sasso Barisano, davanti a noi il Monastero di S. Agostino oggigiorno sede della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali. Fu edificato nel 1591 e restaurato e in parte riedificato nel 1747. La chiesa sorge sulle rovine, visitabili all’interno, dell’antico cenobio rupestre di S. Guglielmo. Dal sagrato della chiesa, la mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato si apre a sinistra su Murgia Timone e il profondo canyon solcato dal torrente Gravina, a destra la Civita, cuore antico della città su cui troneggia la Cattedrale, e area abitata sin dai tempi preistorici.

Continuando per via D’Addozio sulla destra si scorge il campanile della chiesa rupestre di S. Pietro Barisano. La chiesa, che mostra una graziosa facciata settecentesca, è in realtà una sovrapposizione di facciata su chiesa ipogea probabilmente scavata nell’anno 1000. L’interno, comunque di un sicuro interesse, non è visitabile.

Continuando

Sassi di Matera

 

 

Sassi di Matera: tutto quello che devi assolutamente conoscere per visitarli!

 

Consigli utili, guide, e quello che c’è da vedere in una realtà ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza da scoprire.

 

i Sassi di Matera

 

Con il nome Sassi sono identificati i due principali quartieri che compongono il centro storico della città di Matera, ottenuto lavorando la pietra tufacea del luogo.

 

In parte scavati, ed in parte costruiti, questi pregevoli complessi rupestri sono stati abitati sin dall’alba della civiltà preistorica.

 

Nel secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello da quartieri distaccati di Matera i Sassi si uniformano, fino a plasmare i tipici rioni storici che si distendono da oriente ad occidente dell’altipiano omonimo.

 

Da Vergogna statale a Patrimonio mondiale

Promossi a Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1993 rappresentano la testimonianza di esistenza eccezionale dell’uomo sin dalla notte dei tempi.

 

I formidabili vicinati dei Sassi costituiscono, tutt’oggi, il indicazione indelebile della vita troglodita che trova quì la massima espressione.

Una Storia infinita

Il popolo materan

Matera, la meravigliosa Città dei Sassi Patrimonio dell'Umanità

La storia di Matera ha origini remote testimoniate da reperti di insediamenti che risalgono all'età paleolitica, mentre la in precedenza ceramica del Neolitico a Matera risale circa 7500 anni prima di Cristo, quando nei villaggi si produceva vasellame in terracotta. Sorta su un paese preistorico trincerato, la città ha probabilmente origini greche.

Ai tempi della Magna Grecia Matera coltivò stretti rapporti con le colonie sulla costa meridionale e, in età romana, divenne un centro di passaggio ed approvvigionamento.
Fu teatro di un'importante immigrazione di monaci bizantini e benedettini che trasformarono le grotte della Gravina, una immenso spaccatura carsica, in chiese rupestri.

Dopo l'insediamento dei Normanni in Italia, la città visse un intervallo di pace seguito da carestie e terremoti. Matera fu a lungo città Regia, ma passò sotto gli Aragonesi e fu ceduta al conte Giovan Carlo Tramontano, poi ucciso dalla popolazione oppressa dalle tasse.

I materani non hanno mai avuto credo che la paura possa essere superata di farsi sentire: sono stati i primi del Meridione a ribellarsi all’occupazione nazista.

Nel 1952 una legge

I Sassi di Matera

Matera ed i Sassi | dall’Ottocento ad oggi

Matera, ormai identificata con il Ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo e le sue propaggini, conoscerà vicende alterne sotto il profilo storico-politico, vedendo notevolmente ridimensionati il proprio ruolo e la propria peso all’interno della regione.

All’inizio del XIX era la regia Udienza di Basilicata viene trasferita a Potenza. Una sorta di punizione inflitta alla cittadinanza per la fedeltà mostrata nei confronti della monarchia borbonica all’indomani della proclamazione della Repubblica partenopea nel 1799. È un rigido colpo per la città che è improvvisamente privata delle sue funzioni politico-istituzionali. Nell’assenza di un referente politico, in che modo spesso è accaduto nella storia, l’unico riferimento per la popolazione era l’autorità religiosa. Nella globale situazione di crisi i soli a veder crescere il proprio potere furono gli enti ecclesiastici, i maggiori proprietari terrieri del ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso. Accanto a loro un esiguo cifra di grandi latifondisti e medi latifondisti, nonché alcuni bracciali. Tutti gli altri erano contadini e braccianti che conducono una vita ai limiti della sopravvivenza; la quasi totalità vive nei Rioni Sass