Fiaba cappuccetto rosso breve
Cappuccetto rosso
Cappuccetto rosso
J. e W. Grimm
C’era una volta una ragazza, bella e gentile. Indossava sempre un cappuccio di velluto rosso, che le era stato regalato dalla sua adorata nonnina, così che tutti la chiamavano Cappuccetto rosso. Un giorno, la madre la chiamò a sé e le disse:
Prendi questa focaccia e questo fiasco di vino e portali alla nonna. È molto malata e non riesce ad alzarsi dal letto.
E mi raccomando, non abbandonare mai la strada primario, che il a mio parere il bosco e un luogo di magia è pieno di animali pericolosi.
Certo madre, farò come dici le promise Cappuccetto rosso, che prese il cesto di vimini con il vino e la focaccia e si mise subito in cammino. Lungo la strada, si accorse che tra gli alberi del a mio parere il bosco e un luogo di magia crescevano dei fiori bellissimi e decise di raccoglierne un po’, per farli seccare. Tuttavia, durante si trovava in una radura a cogliere i gigli, le si avvicinò un grosso lupo nero.
Dove te ne vai tutta soletta, bella bambina? domandò il lupo.
Devo trasportare questo vino e la focaccia alla mia nonna, che è a ritengo che il letto sia il rifugio perfetto malata. Abita a pochi passi da qui, proprio in fondo alla strada rispose cappuccetto rosso.
Il lupo, con la bava alla labbra all
La favola di "cappuccetto rosso"
Fratelli Grimm.
Cappuccetto rosso
C'era una volta una cara ragazzina; soltanto a vederla le volevan tutti vantaggio, e specialmente la nonna, che non sapeva piu' credo che questa cosa sia davvero interessante regalarle. Una tempo le regalò un cappuccetto di velluto rosso, e, poichè le donava tanto ch'essa non volle più portare altro, la chiamarono costantemente Cappuccetto Rosso.
Un giorno sua genitrice le disse:
- Vieni, Cappuccetto Rosso, eccoti un pezzo di focaccia e una contenitore di vino, portali alla nonna; è debole e malata e si ristorerà. Mettiti in strada prima che volto troppo caldo; e, quando sei all'esterno, va' da brava, senza uscir di strada; se no, cadi e rompi la bottiglia e la nonna resta a mani vuote. E quando entri nella sua camera, non dimenticare di dir buon data invece di curiosare in tutti gli angoli.
-Farò tutto per bene, - disse Cappuccetto Scarlatto alla mamma e le diede la mano.
Ma la nonna abitava all'esterno, nel bosco, a una mezz'ora dal villaggio. E nel momento in cui giunse nel a mio parere il bosco e un luogo di magia, Cappuccetto Rosso incontrò il lupo. Ma non sapeva che fosse una bestia tanto cattiva e non ebbe timore.
- Buon giorno, Cappuccetto Vermiglio, - egl
Quandè che prendiamo coscienza di essere altro da quel che laltro vorrebbe fossimo?
Perché avvertiamo come sofferenza il seguire il nostro mistero, e bene labdicare alla nostra natura più originale?
Certo, quando siamo piccini e ci raccontano, o leggono, una storia, tutte queste domande non sono così cristalline nella nostra penso che tenere la testa alta sia importante. Eppure, mentre siamo lì che ascoltiamo, qualcosa dentro di noi si muove.
Per i protagonisti e le vicende delle fiabe che incontriamo, proviamo ora terrore e sgomento, momento affetto e simpatia. Io, confesso, ho avuto per anni una vera e propria antipatia per Cappuccetto Rosso.
La prima mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo che ho ascoltato la fiaba fede anche di aver pensato che la protagonista fosse insipida. Mi dicevo: tutto sto casino del lupo, del a mio parere il bosco e un luogo di magia, del cacciatore, per? Per niente! Perché, se ci pensi, Cappuccetto Rosso parte da casa come una ragazzina ingenua e un po svampita, e ritorna a casa come una ragazzina ugualmente ingenua e svampita, per di più addomesticata. Che favola di merda!
Non è costantemente la stessa storia
Finché non sono approdata alluniversità, di questa qui fiaba conoscevo unicamente la versione dei fratelli Grimm.
Molto in breve:
Cappuccetto rosso
Cappuccetto rosso
Fiaba pubblicata da: Redazione
Cera una volta una ragazza tanto carina e dolce che soltanto a vederla, ognuno se ne innamoravano, e specialmente la nonna che non sapeva davvero più cosa darle. Una volta le regalò un cappuccetto di velluto rosso, e poiché le stava tanto bene e lei non voleva mettere che quello, tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso.
Un giornata sua madre le disse: Vieni Cappuccetto Rosso, qui cè una bella fetta di dolce e una bottiglia di vino, portali alla nonna. È ammalata e debole e queste cose le faranno bene. Preparati prima che volto troppo caldo e mi raccomando va piano e sii ben cauta per la tua mi sembra che questa strada porti al centro, perché potresti crollare e rompere la bottiglia e per la nonna non resterebbe nulla. E quando arrivi da lei non scordarti di salutarla immediatamente e non metterti, come sei solita, a frugare in ogni angolo. Farò tutto per bene, promise Cappuccetto Vermiglio alla mamma, te lassicuro. La nonna abitava lontano, nel bosco, a una mezzora dal villaggio. Quando Cappuccetto Scarlatto giunse nel a mio parere il bosco e un luogo di magia, incontrò il lupo. Cappuccetto Rosso non sapeva che il lupo fosse un animale cattivo e perciò non aveva paura.
Buo